EZIOPATOGENESI VIRULENTA DELLA NOSTRA IDEA DI CONTROCULTURA

Controcultura è un termine usato in antropologia e in sociologia e si riferisce a movimenti o gruppi di persone i cui valori e modelli culturali e di comportamento sono molto differenti (e spesso opposti) da quelli del paradigma dominante (a cui spesso ci si riferisce con il termine di matrice anglofona "mainstream") nella società. La controcultura, potrebbe essere definita anche come un tentativo di andare oltre la cultura dominante, attraverso l'analisi della "forma mentis" che l'ha prodotta. Chiunque fa controcultura, quando non si accontenta del sapere istituzionalizzato e si prefigge una comprensione "altra" della vita e quindi della società in cui abita. (wikipedia)

"A Cesare quel che è di Cesare a Dio quel che è di Dio". Ma uno come me me dove potrà mai ficcarsi? Dove mi si è apprestata una tana? (... ) in quale notte delirante, malaticcia, da quali Golia fui concepito, così grande e così inutile?                                                         (Vladimir Majakovskij)

L’estro del male 

Mi insegue come cani la volpe 

Non cerco e non trovo Che una tana 

Mille miglia 

Al largo 

Di me stesso

(PIGS - Davide Rossi)

Il mondo non ha futuro. Oggi tristemente mi accorgo di questa cruda realtà. Gente fuori controllo all'apice della pazzia. Gente che gioca con la vita di altre persone solo per gioco. Con quale diritto? Con quale cuore? Siamo oramai alla deriva, e l'unica meta che intravedo tra questa nebbia fitta d'ipocrisia, di cattiveria e d'incoscienza, è solo una meta ricucita dal dolore e dalla peste nera degli animi umani. Viviamo in un mondo dove non viene apprezzato più niente; dove purtroppo si sono diffuse tante brutte malattie, tra queste imperano gravosamente l'egoismo, il menefreghismo, la falsità. (Raffaella Frese) E' questo il grido di dolore in cui l'arte moderna, sia essa musica, letteratura o pittura, si identifica maggiormente, lo strazio dell'umanesimo, la metastasi dell'illuminismo di cui tutti noi occidentali siamo figli...il doversi confrontare poi con culture che non ne sono state nemmeno sfiorate, che entrano come acqua che inonda nel nostro mondo in corsa sfrenata verso il disfacimento, verso la fine di un'epoca che dura da duemilacinquecento anni...un mondo paranoico dove si incrociano burka e transessuali, droni e papi francescani, milionari e senzareddito. Un mondo in cui tutti essere reduci. Inconcepibile poi il pensiero di una civiltà che migliora se stessa, se solo pensiamo che dal codice di Hammurabi sono passati quattromila anni e siamo ancora in una società profondamente ingiusta e discriminante, dove gente come Stefano Cucchi viene uccisa dalle istituzioni stesse e sono tutti innocenti... Siamo figli della contrapposizione tra bene e male, ideata dai Babilonesi e trasferita all'ebraismo prima ed al cristianesimo poi, visione sbugiardata dalla natura stessa e dalla catena alimentare. Mostruosità intestina dunque, non libero arbitrio. L'uomo è questo. Prendere o lasciare. Distruggiamo e ci autodistruggiamo da sempre, senza freno, senza una morale, senza potersi opporre. Siamo nell'epoca dello psicoreato ipotizzato in 1984, nell'epoca del manganellamento preventivo, nell'epoca del grande fratello, della Diaz di Genova... Come il blues, il grunge, il punk, il movimento hippie, la crisi sociale genera arte e l'arte (e la musica) si fanno portavoce di un messaggio...di controcultura appunto, di innovazione, di rivoluzione mentale ancor prima di divenire sociale. Serve un nuovo messia, quelli odierni puzzano come aringhe al sole di luglio. Abbiamo dunque scelto di rappresentarla, questa controcultura, di cavalcarla, di radunarla, di darle voce. Non perchè questa sia una missione, anzi, ma perchè casomai non vediamo alternative visto ciò che abbiamo vissuto e convissuto, noi di toten schwan. Non è solo l'idea di collettivo per sfuggire all'aberrazione della solitudine antropica, neanche l'autoproduzione per evitare la logica del profitto. E' una vera e propria vocazione, uno stile da emulare, da proporre, da divulgare, da sostenere...e fidatevi, non è facile né da far capire, né da attecchire...troppa assuefazione ai clichè, troppo egoismo, troppo opportunismo, troppo menefreghismo, troppi buoni propositi e cattive abitudini...

L'uomo è il solo animale che rifiuti di essere ciò che è

(Albert Camus)

Nel mio mondo perfetto vedrei le persone del nostro collettivo veramente partecipi, scambiarsi idee, date live, condividere video e canzoni, ed ogni informazione utile a se stessi ed agli altri nel nostro forum privato che è il gruppo facebook denominato “gruppi toten”. E allora continuiamo così, dritti per la nostra strada, chi ci ama ci segua ed agli altri “grazie per il vostro odio”, dritti per la nostra strada, e che Dio ci perdoni, sia per noi rendenzione maxima o condanna sempiterna. In saecula saeculorum.

Amen.

Davide Rossi